Perugia è città di fonti e di fontane, non a caso ha in una straordinaria Fontana medievale il proprio ombelico civico.
La fontana che si vede nel nostro guidoncino si incontra a metà del breve tracciato di Via Maestà delle Volte pare rinascimentale, coeva dei palazzi che la attorniano, ma non lo è, è stata inserita nel 1928. Per il guidoncino è stata scelta un'immagine primaverile, con un cielo sereno e un volo di rondini, quasi un invito ad alzare gli occhi: un gesto quasi d'obbligo passando per questa via, l'unico che permette di apprezzare in pieno la sua essenza, quella straordinaria trina di archi sovrapposti e gettati che la caratterizzano.
Quegli archi, la loro eleganza, la loro armonia, si possono apprezzare sul retro del guidoncino, sono stati scelti per due delle tre immagini che illustrano il bel motto del nostro club: paideia, filantropia, praxis. In greco, in omaggio alla vocazione classica della fondatrice del club, Stefania Casieri, e di molti dei soci fondatori. Tre parole chiave che racchiudono un bellissimo messaggio, di terza missione, come si direbbe oggi, ma alta. Di semina (paideia), cura (filantropia) e raccolto (praxis), come si conviene ai Lions.
L'ultima immagine sul retro è dedicata ad altri due simboli civici importanti, il grifo e il leone, simboli medievali della città stessa. Una curiosità che forse è sfuggita ai più: al momento il Lions Club Perugia Maestà delle Volte è forse l'unica Maestà delle Volte perugina, dal momento che un recente rifacimento della targa stradale ha inspiegabilmente moncato la "Maestà" dal nome della via, riducendola ad un anonimo Via delle Volte; cancellando una denominazione vecchia di sette secoli. Perché assegnatale dopo che proprio il Comune, nel 1297, l'aveva arricchita con un affresco, una Madonna in trono, una “Maestà” per l'appunto, nell'esplicito intento di santificare e cambiare la destinazione d'uso di quel luogo, fino ad allora sede di "sporcizie e turpi convegni". Attualmente l’affresco non è più in situ, al suo posto è stata installata una ceramica recente (datata 1945), ma la sinopia è ancora visibile all'interno di una boutique che affaccia sulla strada.
Un romanzo ambientato nella Sardegna più aspra e profonda, il Supramonte, dove tradizioni e vendette scandiscono la vita di un paese della Barbagia di tanti anni fa. Autore e editore devolvono alla LCIF i proventi della vendita del romanzo. L'accesso è libero, con mascherina e green pass, fino a esaurimento dei posti.